" IL MIO MORSE "

 

Non provenendo da nessuna formazione, corso, o quant'altro,

il mio morse è da definirsi da autodidatta, da solo con tanta pazienza ascoltanto tantissimi qso, scoprii cosa significavano le varie espressioni in uso durante i qso senza mai domandare nulla a nessuno.

La prima cosa importante che subito mi sembrò giusta fare, era di rendere perfettamente intellegibile a me stesso la mia manipolazione, qui mi aiutai con un registratore riascoltando le mie esecuzioni finchè ascoltandomi ricevevo chiaramente. " ON AIR" ci sono andato soltanto dopo che questa cosa fosse appurata, in primis cercai di avere in testa tutti i suoni delle varie lettere in modo da riconoscerli immediatamente.

Mi prodigai a fare ascolti soltanto sui big della telegrafia e non sugli spavaldi avventurieri che avrebbero danneggiato la mia acquisizione (in quanto di "lucignoli" in aria ce ne sono tanti!), non c'è niente di più letale per un novice che ascoltare un pessimo esecutore, i difetti che se ne potrebbero trarre sarebbero lunghi da far scomparire.

Approfitto per sconsigliare vivamente l'autodidatta in quanto domandare qualcosa ed avere risposte fa sempre bene!

Io personalmente ho pagato la mia testardaggine! in quanto a nessuno chiesi dove stavano i punti e dove le linee su di un paddle, naturalmente imboccai subito a rovescio al punto che adesso sono un dannato "destro mancino", ma mi consolo perchè non sono il primo.

A tutti i miei paddle vengono scambiati i fili, ed a tutti i miei semiautomatici "bug" si deve smontarli e rimontarli a rovescio.

Sempre per non domandare, mi sono sorbito forti dolori al polso e al braccio

per avere agito sul tasto in modo scorretto (il braccio deve stare comodamente rilassato sulla scrivania).

Oggi con internet si possono visionare tantissimi metodi che aiutano ai primi approcci con il morse, io personalmente ho visto dei personaggi che da zero sono arrivati in un anno a fare qso, costoro erano reduci dal corso di telegrafia del maresciallo OSCAR PORTOGHESE I7OHP, era facile riconoscere questi soggetti provenienti da oscar, la loro precisione l'impeccabilità delle esecuzioni, andava di pari passo con una estrema professionalità dell'operatore.

SCANDIR BENE I PUNTI E LE LINEE senza attaccare e SPAZIARE bene le parole

prima ancora di questo il mio allenamento primario era di VIVERE IN MORSE

camminando, guidando, lavorando tutto ciò che di scritto mipassava davanti,

lo riproducevo nella mia testa con il T ed il TA, mai associare a PUNTI E LINEE, per noi sono il T e il TA questo è determinante! perchè a noi non ci serve di scrivere con la penna in codice morse è il nostro cervello che fa da ricetrans! tuttora se dovessi scrivere qualcosa in punti e linee su di un foglio, avrei difficoltà a farlo.

La difficoltà nell'apprendere alcuni suoni di lettera, mi costrinse ad adottare un mio sistema personale associando un nome comune ad una lettera es: R = ._. = TI TA TI = RI NA LDI = R = rinaldi

cosi ogni volta che sentivo l'esecuzione della erre io percepivo rinaldi.

questo mi fu molto utile ma attenzione! perchè nessun maestro di telegrafia consiglierebbe mai questo metodo, perchè in sostanza la mente fa un doppio lavoro di decodifica!

altre lettere per me difficili erano :

V=..._ = TI TI TI TA = VI CI NI TA = V = vicinità

Q=--.- = TA TA TI TA = QUA RA NTI NA = Q = quarantina

C=-.-. = TA TI TA TI = CA NI CA NI = C = canicani

F=.._. = TI TI TA TI = FI TI PA LDI = F = fittipaldi

ecc. ecc. cosi tante altre in modo che l'iniziale del nome cominciasse  come la lettera desiderata e la sua scomposizione ricordasse il susseguirsi di TI e TA identici all'esecuzione stessa.

I miei primi impatti con i qso "ON AIR" si limitarono al classico qso, al punto che se mi domandavano una cosa sconfinante, prendevo e salutavo! ricordo un simpatico episodio ai miei albori, quando degli amici vennero a trovarmi in stazione, io dissi loro che ero un "RADIOTELEGRAFISTA" quindi accesi la radio ed il vfo si fermò su di un qso velocissimo operato da ik0xcb e da i8sou(due potenze del nostro morse italiano) i miei amici mi domandarono: "cosa stanno dicendo questi?", io senza esitare risposi

"ma cosa vuoi che ti dica sono due americani che parlano in inglese" HI!!

era veramente un bel muro di granito da sfondare si doveva ascoltare tantissimo chiedendo senza vergogna il QRS.

Altra cosa importante è di cercare il qso in lingua propriae colloquiare in chiaro, secondo me fa molto bene!

nulla vieta di ascoltare i qso superveloci, in quanto se dall'altra parte c'è un valente operatore, quella sua velocità non darà fastidio all'apprensione del contenuto perchè talmente perfetta sarà quella manipolazione di conseguenza "cibo per la mente".

Quel muro di granito in poco tempo si rivelò di polistirolo,oggi parlare e sentire a voceo farlo in morse, è praticamente la stessa cosaMolta attenzione a non fare i furbetti (come qualche volta io ho fatto)

cioè trasmettere al di sopre di quanto si possa ricevere, il corrispondente si adegua a te quindi le ascelle potrebbero grondare di sudore.

La velocità è l'ultima cosa che si deve cercare! essa viene da sola!

se devi fare due miglia a nuoto, è bene non arrivare al primo miglio sfinito! quindi prendere con la dovuta calma la corrente in modo di poter finire la traversata...(parole del mio maestro I7OHP)

Nonostante nessuno mi abbia fatto un corso di C W  però di maestri ne ho avuti tanti! e sono stati tutti i miei colleghi I.N.O.R.C. assidui compagni fedeli delle mie uscite in radio mi vollero bene! e mi accolsero come un orfanello nella loro prestigiosa famiglia di professionisti.

Per tanti di loro io sarò sempre il buon " MISTER FETTUCCINA" in virtù della mia professione che nulla ha a che vedere con l'esercito e la marina....

se oggi mentre faccio morse, ascolto un'altra radio oppure scrivo una qsl o rispondo a mia moglie, lo devo esclusivamente a loro!

Non circoscrivete il beneficio del morse ad essere la possibilità di mangiare un panino e parlare anche con la bocca piena!!  HI !